L'intesa preliminare
Accordo Usa-Cina sui dazi innesca un rally globale: borse ai massimi, bitcoin oltre 115.000 dollari e attesa per il taglio Fed
La banca centrale americana annuncerà le sue decisioni di politica monetaria mercoledì e una riduzione del costo del denaro è data per scontata dagli analisti anche alla luce di un’inflazione
Le piazze finanziarie brindano all’accordo fra Stati Uniti e Cina sui dazi. Dopo settimane di tensione Washington e Pechino hanno raggiunto un’intesa preliminare in grado di disinnescare la possibilità di una guerra commerciale a tutto campo fra le due superpotenze.
Beneficiando anche degli accordi commerciali di Donald Trump con Malesia, Cambogia e Thailandia, le borse asiatiche corrono. Tokyo, Seul e Taipei volano a nuovi record, mentre Shanghai archivia la seduta ai massimi da 10 anni. Nel Vecchio Continente, tutte le piazze finanziarie chiudono in segno positivo, con Milano maglia rosa in rialzo dell’1%. Wall Street viaggia su nuovi record guardando con ottimismo a una settimana cruciale tra le trimestrali di big Tech, l’incontro fra Trump e Xi Jinping e l’atteso taglio dei tassi da parte della Fed nel mezzo di uno shutdown che inizia a mordere l’economia americana.
La banca centrale americana annuncerà le sue decisioni di politica monetaria mercoledì e una riduzione del costo del denaro è data per scontata dagli analisti anche alla luce di un’inflazione migliore delle attese per ottobre. I riflettori sono puntati su Jerome Powell, chiamato a delineare la via per i prossimi mesi sotto la scure della nomina del suo successore. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha infatti annunciato che Trump deciderà chi guiderà la Fed prima di Natale, nonostante il mandato di Powell scada nel maggio del 2026: per alcuni una sorta di commissariamento. In corsa per la presidenza sono: Kevin Hasset, Kevin Warsh, Rick Reider, Christopher Waller e Michelle Bowman.
Anche se la tensione fra Stati Uniti e Canada resta alta dopo lo scontro sullo spot anti-dazi con Ronald Reagan che ha mandato su tutte le furie Trump, l’accordo quadro raggiunto fra Washington e Pechino rassicura gli investitori perché rimuove una nube nera dall’economia mondiale, spazzando via (almeno per il momento) il timore di una recessione. Il maggiore ottimismo riaccende l’appetito per il rischio: il Bitcoin corre sopra i 115.000 dollari mentre l’oro scende sotto i 4.000 dollari l’oncia dopo un rally durato settimane.
I listini mondiali festeggiano anche la vittoria decisa di Javier Milei in Argentina alle elezioni di metà mandato, che allontana lo spettro di una nuova profonda crisi per il Paese. Le azioni delle società argentine quotate a Wall Street volano, mentre il peso si rafforza e i rendimenti dei titoli di Stato calano.