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TELECOMUNICAZIONI

«Fibra 100% vera»: a Brolo la rete del futuro che migliora la vita e rispetta l’ambiente

Il comune del messinese scelto da Open Fiber tra i cinque centri italiani in cui attivare il progetto che elimina gli obsoleti cavi in rame, con numerosi vantaggi per cittadini, imprese e sostenibilità

Redazione La Sicilia

04 Novembre 2025, 22:04

«Fibra 100% vera»: a Brolo la rete del futuro che migliora la vita e rispetta l’ambiente

Addio al rame, benvenuta rete del futuro. Ora può dirlo anche Brolo, cittadina di poco più di 5mila abitanti in provincia di Messina, tra i cinque comuni italiani all’avanguardia per quanto riguarda il passaggio dalle obsolete reti di telecomunicazione in rame verso la rete ultraveloce in fibra ottica. Merito del progetto “Fibra 100% vera” realizzato da Open Fiber, l’operatore italiano wholesale-only che realizza infrastrutture di rete in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) per fornire connettività a banda ultra larga su tutto il territorio nazionale, specialmente nelle cosiddette aree bianche, ovvero quelle meno servite. Un vero e proprio salto in avanti da parte di Brolo, che lo scorso 20 ottobre a Padova, in occasione dell’evento City Vision Buone Pratiche, ha vinto anche il Premio Innovazione 2025, consegnato da Open Fiber, per il suo ruolo cruciale nella digitalizzazione del Paese.

Il progetto, che ha coinvolto il comune siciliano insieme a soli altri quattro centri in tutta Italia, ha permesso di raggiungere circa 4.500 unità immobiliari tra abitazioni, imprese, uffici pubblici e scuole grazie alla tecnologia FTTH, che prevede che la fibra sia stesa fino all’interno degli edifici: si tratta dell’unico modo che permette di garantire una velocità di connessione fino a 2,5 Gigabit al secondo.

Un’iniziativa importante per la regione, che recentemente ha portato a termine, grazie anche all’azione di Open Fiber, il Piano Banda Ultra Larga (BUL), che complessivamente ha interessato 300 comuni per un investimento di 239 milioni di euro. La regione è la prima del Sud e tra le prime d’Italia a completare il progetto infrastrutturale delle aree bianche, concentrandosi sulla connettività nelle aree periferiche dell’Isola a rischio di esclusione digitale.

Il Piano, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e gestito da Infratel Italia, prevede la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in oltre 6.000 comuni italiani.


I vantaggi della fibra ottica FTTH sono molteplici per cittadini e imprese. Per molti lavoratori lo smart working è diventato più semplice, mentre sul fronte del divertimento i gamers online possono contare su un basso tempo di latenza e su una maggiore stabilità della connessione. A beneficiarne è anche l’intero sistema sanitario, a partire dalla telemedicina, per continuare con la pubblica amministrazione che avrà, tra le altre cose, la possibilità di digitalizzare più rapidamente il proprio archivio documentale.

Ma non solo. Stando ai dati del rapporto “Fibre Network as Green Assets” di FTTH Council Europe, le reti FTTH, riducendo al minimo qualsiasi impatto ambientale negativo, sono la soluzione ideale per supportare la doppia transizione, sia digitale che verde. In particolare, le reti FTTH risultano altamente efficienti durante tutto il loro ciclo di vita, dalla produzione all’implementazione fino al funzionamento, sostenendo così il passaggio a un’economia circolare. Inoltre, la produzione di cavi in fibra ottica genera solo tra i 2,3 e 3,07 kg di CO₂/km di cavo, contro i 10,8–15 kg di CO₂/km generati per produrre un km di cavo in rame. A ciò si aggiungono una durata di vita più lunga e una maggiore capacità di trasmissione rispetto alle tecnologie di rete alternative.

Anche per questi motivi si punta forte sulla migrazione dei clienti verso questa nuova tecnologia, sottolineando come l’Italia abbia riagganciato la media europea in termini di copertura (64%), avvicinandosi alla media UE (74%), ma rimanga molto indietro in termini di take-up, ovvero di tasso di adesione alla fibra da parte degli utenti: l’Italia è al 28% contro una media UE del 54%. D’altra parte, in genere i Paesi in cui tale indicatore è più basso sono “frenati” dalla presenza di FTTC (Fiber To The Cabinet), una soluzione intermedia che rallenta la migrazione e non offre le stesse performance della fibra.

Per questo investire ancora nella tecnologia FTTH è fondamentale per accrescere le prestazioni della rete e, di conseguenza, offrire servizi migliori ad aziende e cittadini.