L'analisi
La classifica: Catania è ultima in Italia per "qualità delle amministrazioni locali"
Il dato, provinciale, incide più di altri nel grande balzo (all'indietro) di 13 posizioni nell'analisi annuale sulla Qualità della vita. E arriva la critica del Partito democratico: «Conseguenza di anni di politiche inefficienti e scelte miopi»
Nella nuova classifica stilata dal Sole 24 Ore sulla Qualità della vita (la numero 36) Catania occupa una delle ultime posizioni, la 96. E il primo dato che emerge è il crollo avvenuto dal 2024: ha perso ben 13 posizioni (era 83esima). A spiccare, in negativo, è la “qualità delle amministrazioni locali”, per cui è ultima in Italia (era al 101 lo scorso anno), e non a caso la macro-categoria “ambiente e servizi” perde 7 posizioni (ora è 94esima), con la sola “illuminazione pubblica sostenibile” a rientrare nella top 10 nazionale, proprio alla posizione 10.
A segnare un crollo è però “demografia e società”, dove Catania perde ben 35 posizioni: era 50esima nel 2024. Le voci peggiori sono la mortalità per tumori (9 su 10mila residenti, posizione 101) e uscita precoce dal sistema di istruzione: le persone analfabete o con al massimo la licenza elementare sono il 36% della popolazione tra i 25 e i 49 anni, contro una media italiana del 25. Bene invece le nuove nascite (posizione 4 in Italia con 8 nuovi nati per 1000 abitanti) e l’indice di dipendenza degli anziani (posizione 6 in Italia, gli over 65 sono solo 35 per ogni 100 persone in età attiva). Per quanto riguarda “affari e lavoro” Catania è 98esima, ma ha perso 31 posizioni in un anno. Qui i dati si fanno più controversi: la provincia eccelle per le (poche) pensioni di vecchiaia (posizione 3 in Italia, solo 122 ogni 1.000 abitanti), ma va male per i fallimenti di società (2,21 ogni 100 imprese, posizione 100 in Italia. Stabile invece la categoria “giustizia e sicurezza” (posizione 86).
L'attacco del Pd: «Conseguenza di anni di politiche inefficienti»
I dati sono stati commentati in modo molto critico dalla Federazione provinciale del Partito democratico. «La classifica del Sole 24 Ore sboccia ancora una volta – ma quest’anno sonoramente – la provincia etnea», si legge in una nota. «Non siamo davanti a un dato isolato – dichiara il segretario provinciale del Pd, Giuseppe Pappalardo – ma all’ennesima conferma di un declino che la destra al governo della città e della regione non è stata in grado di arrestare. La caduta verticale di Catania nella classifica della qualità della vita – ha aggiunto – è la conseguenza di anni di politiche inefficienti, di scelte miopi e dell’assenza di una visione per il futuro del nostro territorio. La città metropolitana di Catania non merita tutto ciò, per questo – ha concluso Pappalardo – non ci limiteremo alla denuncia ma siamo pronti a costruire un’alternativa, con responsabilità e determinazione, che possa dare ai nostri territori una prospettiva migliore per il futuro»

