Industria
St: per il nuovo impianto a Catania c’è sempre il nodo della fornitura d’acqua pura
Garanzie da Trantino: per il sindaco la vicenda, solo formale, sarà definita entro gennaio
Per l’investimento da 5 miliardi di euro di Stmicroelectronics (St) nella zona industriale di Catania, sembra esserci un solo ostacolo: l’acqua. La fornitura idrica è infatti indispensabile per la produzione dei “wafer” in silicio, e in futuro lo sarà ancor di più con la nuova tecnologia del carburo di silicio. Sulla realizzazione del nuovo “Silicon Carbide Campus”, che dovrebbe garantire 3.000 assunzioni entro il 2037, l’azienda nei giorni scorsi in un incontro con i sindacati al ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) ha dato nuovamente ampie rassicurazioni. Con due variabili: la prima è il mercato dei semiconduttori, da valutare con costanza. La seconda è sostanziale: la fornitura di acqua al sito di produzione etneo, che dovrà arrivare ad almeno 400 metri cubi al secondo dagli attuali circa 250 per poter garantire una crescita di produzione di “wafer” dai 2.000 a settimana di oggi a 5.000.
I sindacati dopo l’incontro ministeriale hanno rimarcato più volte l’incertezza, chiedendo maggiori garanzie. A chiarire il quadro è proprio il sindaco di Catania Enrico Trantino, contattato da La Sicilia: nei giorni scorsi ha partecipato all’incontro al Mimit per affrontare il punto, che riguarda la partecipata comunale Sidra. «I tecnici - riferisce il primo cittadino - hanno già garantito la portata d’acqua oltre i 400 mc. L’unico dubbio, ma è un passaggio che si potrà chiarire entro gennaio, è sottoscrivere un impegno per la qualità: l’impianto di St ha bisogno di acqua praticamente pura. Ma si dà per certo che si arriverà a questo step successivo», garantisce Trantino.
Da chiarire c’è anche chi avrà la titolarità della fornitura idrica industriale. Quelle per uso civile, come noto, andranno infatti gestite dalla società Sie - Servizi idrici etnei spa -, attualmente in una complessa fase di definizione delle tariffe con i comuni dell’hinterland etneo e le varie società titolari ad oggi del servizio, come Sidra. «Si tratta di definire chi sarà il soggetto giuridico che dovrà assumersi l’impegno per la fornitura industriale. È chiaro - specifica Trantino - che non si può prendere un impegno se non si definisce il punto. Anche se credo che la fornitura non sarà in carico a Sie».
Un invito a fare presto viene da Rosy Scollo, segretaria generale della Fiom Cgil di Catania: «Valutiamo positivamente l’interesse del sindaco che ha partecipato all’incontro al Mimit, ma chiediamo un atto concreto. Su nostra richiesta il sindaco ha assicurato l’impegno del Comune e di Sidra a garantire le forniture idriche entro il 2026. I lavoratori attendono adesso una conferma formale», conclude la sindacalista.
