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IL COMMENTO

Perché vincono i populismi opposti: se Trump e Mamdani sono due facce della stessa medaglia

Il problema è di funzionamento della democrazia. La dissoluzione delle ideologie forti ha condotto non a caso allo sfaldamento dei partiti tradizionali. Non è strano che ceti deboli votino a destra ed ambienti facoltosi a sinistra

Agatino Cariola

06 Novembre 2025, 07:41

Perché vincono i populismi opposti: se Trump e Mamdani sono due facce della stessa medaglia

L’elezione di Mamdani non è di quelle che passano inosservate. Sino ad ora l’America è stato il Paese che ha anticipato costumi e tendenze, comprese quelle politiche e non solo musicali o cinematografiche. Un musulmano, figlio sì della borghesia culturale, ma al tempo stesso promotore di una politica che guarda alle persone meno fortunate, e che diventa sindaco di una città simbolo è qualcosa di epocale che segna una trasformazione profonda della politica ed ancor prima della società americana.

Sia chiaro: il welfare State, lo Stato che si prende cura dei più bisognosi non è nato ieri con Mamdami, semmai con il Roosevelt negli anni trenta dello scorso secolo, cioè cento anni addietro. Epperò, il programma del nuovo sindaco (blocco dei canoni di affitto, servizi gratuiti per l’infanzia, trasporti pubblici gratuiti, supermercati con offerte a prezzi economici, aumento del salario minimo) non appare essere solo una prosecuzione di politiche sociali riconducibili alla sinistra democratica e progressista, ma alla fine qualcosa di profondamente diverso.

Il modello - o il mito - americano si è autorappresentato come quello del self made man, dell’individuo che emerge a mezzo del proprio lavoro e dello studio. Un modello che non rinnegava l’impronta capitalistica e che anzi riconosceva piena legittimità alla ricerca del successo economico.

Quando la dichiarazione di indipendenza del 4 luglio 1776 affermava il diritto di ciascuno a perseguire la felicità, si riferiva anche alla possibilità di arricchimento personale senza riserve. Il mito di chi si fa da sé è costruito anche su questo contesto culturale ed è stato un denominatore comune di conservatori e progressisti, negli Usa delle università di eccellenza come nella politica o in quel laboratorio di tendenze che è Hollywood. Allora: da Roosevelt in poi sì sostegno pubblico ai più disagiati, ma sforzo perché ognuno si elevasse personalmente con il suo lavoro.

Per la sua intensità il programma di Mamdani sembra - è onesto dirlo - uguale a quello di altri populisti che ormai sono presenti in tanti Paesi occidentali. Lo Stato con le sue risorse provvede direttamente a tanti bisogni ed incrementa i consumi. Le tasse rimangono la principale fonte di introito insieme al debito scaricato sulle prossime generazioni. Agevolazioni fiscali e bonus di ogni tipo sono gli strumenti di azioni politiche e di esponenti politici volti a “comprarsi” il consenso elettorale con i soldi della classe media che è l’unica, poi, che in concreto paga le tasse.

Questo è il punto: chi paga cosa? Ed è un problema di tenuta della democrazia.

Le politiche populiste rincorrono il consenso elettorale dei disagiati e dei più deboli, ma anche degli interessati a tali misure. La dissoluzione delle ideologie forti ha condotto non a caso allo sfaldamento dei partiti tradizionali, in Italia come in Francia o negli Usa. Non è strano che ceti deboli votino a destra ed ambienti facoltosi a sinistra. Solo che la tendenza populista rafforza la scomparsa della classe media che - esperienza diffusa - si squaglia verso poli estremizzati. Ancora una volta si guardi agli Stati Uniti: da un lato l’elezione a presidente di Trump, espressione di un potere che non ammette interlocutori, ma solo amici-nemici, e che riceve il voto di un’America sfiduciata che si affida ad un soggetto che promette ricchezza e potere per tutti; dall’altro lato l’elezione di Mamdani con il suo programma di aiuti gratuiti e di consumi.

La classe media ne risulta schiacciata: o spinta verso un livello alto raggiungibile da pochi o proletarizzata. A dirla con un facile slogan, Trump e Momdani sono due facce di una stessa medaglia. Per questo il problema è di funzionamento della democrazia. I Paesi occidentali presupponevano elettori liberi di scegliere perché economicamente non dipendenti dallo Stato. Le politiche populiste mettono davanti agli elettori un qualche immediato utile utilizzato come corrispettivo di voto. È quantomeno da rifletterci.