×

Uccio De Santis a Zafferana Etnea: la domenica del sorriso tra sketch, satira e spontaneità

Terza domenica dell'Ottobrata: monologhi e il format Mudù, la risata come medicina per la quotidianità

Enza Barbagallo

18 Ottobre 2025, 18:20

Uccio De Santis a Zafferana Etnea: la domenica del sorriso tra sketch, satira e spontaneità

Uccio De Santis

Abbiamo sentito telefonicamente il noto attore, comico e cabarettista Uccio De Santis in viaggio verso la Sicilia: destinazione Zafferana Etnea, dove domenica, nell’ambito della terza domenica dell’Ottobrata, alle ore 17:30, in Piazza Cardinale Pappalardo, sarà indiscusso protagonista della cosiddetta “domenica del sorriso”. Tutti attendono la sua presenza carismatica, il suo humor intelligente e raffinato, i suoi sketch, i monologhi satirici che raccontano la quotidianità. La sua è una comicità frizzante, leggera, dove la risata è di casa.

Cosa è per lei ridere o meglio sorridere?
«Ridere è la migliore medicina, però se ridi senza motivo ci vogliono le medicine». Questa è una mia battuta per dire che il sorriso fa bene, è importante. Ce ne siamo accorti dopo il lockdown, quando sentivamo tutti la necessità, la voglia di sorridere. La comicità fa stare bene. L’umorismo è una prerogativa importante per il benessere psico-fisico e ci aiuta a esorcizzare ciò che non va, a sdrammatizzare episodi che ci fanno soffrire e ad affrontare la vita con leggerezza.

Come nasce la sua passione per la comicità?
«La mia passione per la comicità nasce sin da bambino. Mi esibivo in Parrocchia, poi ho fatto l’animatore nei Villaggi turistici e mi sono accorto che a ogni mia battuta la gente rideva e si divertiva di gusto. Piano piano mi sono accorto che questa mia passione stava diventando, e poi è diventata, una vera professione. Auguro a tutti i giovani che stanno pianificando il loro futuro che le loro passioni possano diventare lavoro, perché sarà un lavoro appagante, perché la scelta è stata spinta dall’amore. Per me ogni serata di spettacolo è una scoperta sempre nuova, la continua realizzazione di un sogno. Prendo spunto dalla vita quotidiana e racconto la vita in cui la gente si riconosce. Svolgo il mio lavoro con entusiasmo e mi diverto tantissimo».

Preferisce improvvisare coinvolgendo il pubblico o seguire canovacci scritti da lei?
«A dire il vero utilizzo entrambe le opzioni. Ricorro spesso a testi scritti da me e da mio fratello Antonio De Santis, che è un autore molto bravo, autore anche di Ale e Franz. Ma devo dire che la spontaneità è irripetibile, crea un contatto umano col pubblico che non vuole essere “passivo”. Penso che nessuna battuta “costruita” possa superare la bellezza della spontaneità, quando osservo le persone ridere a crepapelle, e questa è la gioia più grande. I miei spettacoli non sono mai simili tra loro: ognuno è unico e irripetibile».

A parte i successi in campo cinematografico e televisivo, lei deve la sua popolarità al format “Mudù”. Come è nata l’idea?
«L’idea di “Mudù” è nata in concomitanza con la mia vittoria al programma “La sai l’ultima?”, che mi diede la conferma del fatto che riuscivo a far ridere. Un’altra conferma per me fu la vincita del premio “Gino Bramieri” come miglior barzellettiere. Questo ha fatto sì che io trasmettessi nell’emittente Telenorba le mie barzellette messe in scena e vissute come cortometraggi. Grazie ai social le barzellette “rappresentate” sono state divulgate e ora sono su RaiPlay, ma spero possano passare su altri canali Rai».

Viviamo un periodo storico complesso che desta ansia e preoccupazione. Quanto può essere d’aiuto intrattenere il pubblico con i suoi spettacoli?
«Credo che la gente cerchi in generale tutti gli spettacoli comici per esorcizzare i momenti di crisi, le ansie, le paure, per attingere a un mondo della spensieratezza, della serenità, garantite anche se per poche ore. Sono felice quando, nonostante i momenti critici, riesco a strappare una risata. Amo la comicità di Massimo Troisi e di Totò. Odio i travestimenti e le battute scontate di certi comici di oggi. Continuerò instancabilmente a far ridere il mio pubblico che mi dimostra grande affetto da sempre. Questi riscontri mi regalano tante emozioni inspiegabili con le parole».

Ora è in viaggio verso Zafferana: cosa la lega al pubblico siciliano?
«Sono felice di tornare in Sicilia, perché anche lì il pubblico mi vuole bene, mi chiama sempre a fare spettacoli e dove la mia comicità e il mio umorismo sono molto apprezzati. Ritengo ci siano molte affinità tra la mia Puglia e la Sicilia e sono felice di essere parte di questo gemellaggio».