Omicidio Capizzi
Omicidio a Capizzi: padre e due figli fermati dopo la sparatoria, vittima un 16enne
I colpi erano destinati a un altro ragazzo assente. I precedenti per tentata estorsione e incendio; gli investigatori escludono il movente mafioso.
									I colpi di pistola erano destinati a un altro ragazzo che non era neanche presente al momento dell’agguato. Si sono presentati in piazza a Capizzi alle 22.30, il padre, Antonino Frasconà Filaro, 48 anni, e i due figli, Mario 18 anni e Giacomo 20 anni. Mario ha cominciato a sparare e ha ucciso il 16enne, ferendo un altro ragazzo di 22 anni seduto al bar e adesso ricoverato all'ospedale di Nicosa.
C’erano state tensioni per futili motivi con un altro ragazzo, non presente in quel momento. Sono le prime ricostruzione dei carabinieri di Mistretta, guidati dal comandante provinciale, Lucio Arcidiacono, coordinati dalla procura di Enna che hanno fermato i tre Frasconà Filaro, padre e figli. Non si tratterebbe di un agguato mafioso.
Il più piccolo ha avuto dei precedenti per una tentata estorsione. Quando ancora era minorenne aveva tentato di estorcere del denaro a un uomo che poi aveva denunciato tutto e lo avevano arrestato. Nell’agosto del 2023 il più giovane dei Frasconà Filaro aveva invece tentato di incendiare la porta della stazione dei carabinieri. Sono adesso tutti e tre in stato di fermo con l'accusa di “omicidio”, “tentato omicidio”, “detenzione abusiva di armi”, ”detenzione di arma da fuoco clandestina”, “lesioni personali” e “ricettazione”.
«La nostra comunità è sgomenta e incredula, è una vera tragedia. Io insegno a Nicosia e non conoscevo personalmente il giovane ucciso che andava a scuola a Troina (Enna), ma conosco la famiglia fatta di gente per bene e grandi lavoratori. Mi dicono che il figlio era un ragazzo timido, bravo e studioso», è quanto ha aggiunto il sindaco di Capizzi Leonardo Giuseppe Principato Trosso commentando l’omicidio di Giuseppe Di Dio.
«Conosco la famiglia del presunto omicida, persone con diversi precedenti penali - aggiunge il sindaco - L’anno scorso alcuni componenti della famiglia sono stati indagati per avere dato fuoco alla caserma dei carabinieri, due giorni fa sono stati sottoposti a controlli perché sospettati di possedere armi. Ieri sera poteva essere una strage, quel bar è frequentato da molti ragazzini. I nostri carabinieri sono pochi e più volte ho chiesto al prefetto dei rinforzi. Proclamerò il lutto cittadino».
Anche l'istituto frequentato dalla giovane vittima esprime il suo cordoglio.
«L'Istituto Ettore Majorana in lutto. Ci stringiamo con profondo dolore attorno alla famiglia per la prematura scomparsa del nostro caro alunno, Giuseppe Di Dio. Ricorderemo per sempre il suo sorriso. Tutta la comunità scolastica partecipa al vostro lutto. Riposa in pace, Giuseppe».
È il messaggio sulla pagina Fb dell’istituto di Troina (Enna) frequentato da Giuseppe Di Dio.