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Arrestato il "Madoff delle Langhe": così il broker faceva la bella vita truffando i suoi clienti
Massimo Diotti, 55 anni, è finito ai domiciliari: buco di 20 milioni
Massimo Diotti
Ad Alba, nel cuore delle Langhe, Massimo Diotti, 55 anni, ex direttore di banca e broker, si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa.
La Procura di Asti gli contesta di aver raggirato decine di risparmiatori, utilizzando il denaro affidato per finanziare la propria azienda agricola, ampliare i vigneti di famiglia e sostenere un tenore di vita elevato.
Alcune vittime lo descrivono come un “incantatore di serpenti”, attirate da promesse di rendimenti sicuri e dalla sua abilità persuasiva.
Tra i presunti truffati figurano anche persone che Diotti conosceva fin dall’infanzia.
Gli inquirenti hanno disposto il sequestro di beni per oltre due milioni di euro: contanti, immobili, cascine trasformate in bed and breakfast, vigneti a Gavi, una BMW intestata alla moglie (anch’essa indagata) e una Harley-Davidson.
Secondo gli avvocati delle parti offese, il danno effettivo supererebbe i 20 milioni di euro, una sorta di Madoff italiano.
Già direttore di filiale della Banca d’Alba e successivamente consulente Fideuram, Diotti godeva di ampia credibilità.
Il meccanismo contestato è quello di uno schema Ponzi: i fondi dei nuovi clienti sarebbero stati impiegati per rimborsare i vecchi, con rendicontazioni alterate.
Il sistema è crollato quando sono affluite richieste di rimborso in numero eccessivo.
Diverse persone si sono accorte dei conti prosciugati, tra cui una giovane convinta di ereditare dal nonno e una pensionata che, a sua insaputa, avrebbe contribuito all’acquisto della BMW della moglie di Diotti.
