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Testimonianze choc dalla Sumud Flotilla: abusi denunciati e 15 italiani ancora detenuti

«Eravamo trattati come le vecchie scimmie dei peggiori circhi degli anni Venti» racconta senza giri di parole il giornalista di Fanpage Saverio Tommasi

Alfredo Zermo

05 Ottobre 2025, 19:58

Testimonianze choc dalla Sumud Flotilla: abusi denunciati e 15 italiani ancora detenuti

Nuovi dettagli emergono, ora dopo ora, sulla detenzione degli attivisti della Sumud Flotilla nelle carceri israeliane, ricostruiti attraverso le testimonianze di chi, dopo l’abbordaggio delle imbarcazioni dirette a Gaza, si è ritrovato dietro le sbarre.

«Eravamo trattati come le vecchie scimmie dei peggiori circhi degli anni Venti» racconta senza giri di parole il giornalista di Fanpage Saverio Tommasi, che ricorda «botte sulla schiena, tante e in testa».

Tra i 26 connazionali rientrati in Italia poco prima della mezzanotte, c’è chi parla di «aggressività e odio forti» manifestati nei loro confronti. «Ci hanno trattato come trattano i terroristi» afferma Cesare Tofani, tra i 18 italiani atterrati a Roma Fiumicino, dove circa 200 persone li hanno accolti tra lacrime, abbracci e bandiere palestinesi. Feste anche per gli altri otto connazionali arrivati nella notte a Milano Malpensa, tra i quali il consigliere regionale dem Paolo Romano.

Le loro versioni coincidono in larga parte con quelle raccolte dal team legale internazionale che segue oltre 300 attivisti ancora trattenuti in Israele. Gli avvocati di Adalah denunciano «gravi abusi subiti» dai partecipanti alla Global Sumud Flotilla: celle sovraffollate, alcuni costretti a dormire sul pavimento, scorte di acqua e cibo insufficienti. Secondo le dichiarazioni più recenti, ai fermati sarebbero stati negati anche farmaci salvavita. Diversi hanno riferito di interrogatori condotti da personale non identificato e altri hanno denunciato maltrattamenti da parte delle guardie carcerarie. C’è chi ha riportato ferite alle mani, «altri sono stati bendati e ammanettati per periodi prolungati. Una donna ha riferito di essere stata costretta a togliersi l’hijab e di aver ricevuto solo una camicia in sostituzione, mentre altri hanno denunciato restrizioni nell’esecuzione delle preghiere».

Condizioni particolarmente dure sono emerse anche dai racconti dell’attivista per il clima Greta Thunberg, che sarebbe stata trattenuta in una cella infestata da cimici.

Le accuse sono state respinte dal ministero degli Esteri israeliano: «Le affermazioni riguardanti i maltrattamenti sono sfacciate menzogne. Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati», sostiene il dicastero, aggiungendo: «È interessante notare che Greta stessa e altri detenuti si sono rifiutati di accelerare la loro espulsione e hanno insistito per prolungare la loro permanenza in custodia. Greta inoltre non ha presentato reclamo alle autorità israeliane per nessuna di queste accuse ridicole e infondate, perché non si sono mai verificate».

Tra le circa trecento persone che risultano ancora in cella figurano 15 italiani che non hanno firmato la liberatoria per la partenza immediata. Dovranno attendere un provvedimento dell’autorità giudiziaria per l’espulsione coatta, atteso in settimana, forse martedì.

Nel frattempo sono rientrati in serata 21 cittadini spagnoli, tra cui l’ex sindaca di Barcellona, Ada Colau (Comunes), e il consigliere della Sinistra Repubblicana catalana (Erc), Jordi Coronas.

Resta intanto il mistero sulla sorte degli aiuti caricati sulle oltre quaranta imbarcazioni bloccate da Israele, mentre la “Flotilla bis” prosegue la navigazione verso la Striscia. La missione potrebbe raggiungere la zona a rischio nel giro di un paio di giorni. Sulla rotta per Gaza viaggiano nove imbarcazioni della Freedom Flotilla Coalition e della Thousand Madleens, partite da Catania e da Otranto. Due barche, la Al Awda e la Ghassan Kanafani, hanno però interrotto il viaggio. «Siamo costretti a fermarci, lo facciamo con rammarico» spiega sui social l’attivista Francesca Amoruso, a bordo di Al Awda. «La nostra nave di appoggio Ghassan Kanafani ha subito due avarie ed è stata sottoposta a fermo dalla polizia portuale greca».