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Giudiziaria

"Brigitte Macron un trans", al via il processo a Parigi: dieci imputati rischiano fino a due anni per molestie online

Si attende frattanto la testimonianza della figlia; un caso analogo si svolge negli Stati Uniti

Redazione La Sicilia

27 Ottobre 2025, 19:32

Brigitte Macron

Brigitte Macron

Non c'era lei, Brigitte, la protagonista. Ma anche in assenza della première dame di Francia si è aperto in tribunale a Parigi il processo contro una decina di persone accusate di molestie online nei suoi confronti. In particolare per la diffusione della fake news su scala mondiale secondo la quale la moglie di Emmanuel Macron sarebbe una donna trans: nata Jean-Michel (identità che nella realtà appartiene al fratello oggi ottantenne) secondo gli autori di questa fake Madame Macron avrebbe assunto l’identità di Brigitte dopo una transizione di genere. Se saranno considerati colpevoli del reato di aver propagato il falso, gli imputati rischiano fino a due anni di carcere. Un analogo processo si svolge negli Stati Uniti, dove Brigitte ha presentato una denuncia per le voci sul suo genere propagate su larga scala dall’influencer trumpiana e complottista Candace Owens.

Sul banco degli imputati a Parigi un politico, un gallerista, un insegnante, un informatico. Ma soprattutto il pubblicitario Aurélien Porson-Atlan, noto sui social come Zoé Sagan, e una medium di 51 anni che si definisce anche giornalista e whistleblower, Delphine J., nota con lo pseudonimo di Amandine Roy. Tutti denunciati da Brigitte Macron nel 2024, poi tratti in stato di fermo in due ondate, a dicembre 2024 e a febbraio 2025. A rappresentare la première dame c'era il suo avvocato, Jean Ennochi. Il pubblicitario influencer ha improvvisato una conferenza stampa durante una sospensione dell’udienza, denunciando «molestie al contrario». La medium Amandine Roy ha lasciato parlare il suo avvocato, secondo il quale lei ha soltanto «rilanciato l’attualità», peraltro «senza inviare direttamente nessun messaggio alla signora Macron». Condannata per diffamazione in primo grado a pagare diverse migliaia di euro di danni e interessi a Brigitte e al fratello Jean-Michel, è stata assolta in appello, con la giuria che non ha giudicato «attentato all’onore» affermare che una persona ha compiuto «una transizione di genere».

Ora è molto atteso l’interrogatorio, come testimone, di Tiphaine Auzière, figlia di Brigitte Macron, chiamata in aula dall’avvocato della madre. La première dame è soltanto l’ultima di una serie di donne politiche nel mondo che sono state prese di mira con fake news a sfondo transfobico: dall’ex first lady americana, Michelle Obama, alla ex vicepresidente Usa Kamala Harris, all’ex premier neozelandese, Jacinda Ardern.