Il fatto
Dai campi di basket al carcere: ecco la storia del cestista Vladimir Stimac
A Belgrado è accusato di incitamento all’abbattimento violento dell’ordine costituzionale
Uno dei tre fermati per gli scontri di ieri sera a Belgrado, davanti al Parlamento, è l’ex noto cestista Vladimir Stimac. Secondo quanto riferiscono i media, su di lui pende l’accusa di incitamento all’abbattimento violento dell’ordine costituzionale. Stimac si era schierato con i manifestanti del movimento studentesco di protesta e, stando agli inquirenti, avrebbe a lungo incitato i partecipanti ad attaccare e a usare la forza contro il fronte opposto, composto da studenti e sostenitori del governo e del presidente Aleksandar Vucic, contrari al movimento.
Dallo scorso marzo questi gruppi di studenti anti-proteste sono accampati con alcune tende nel parco Pionirski, di fronte alla sede dell’Assemblea nazionale. Per un paio d’ore, nella serata di ieri, i due schieramenti si sono affrontati con un fitto lancio di pietre, bottiglie, petardi e altri oggetti. La polizia in assetto antisommossa è intervenuta dispiegando robusti cordoni per separare le fazioni.
Oltre ai tre arrestati, altre 37 persone sono state fermate e identificate, mentre un agente è rimasto ferito. In mattinata era stato disposto il rilascio di Stimac, dopo che i giudici avevano accolto la richiesta della difesa; nel pomeriggio, tuttavia, la procura ha emesso un nuovo ordine di arresto. Stimac, 2 metri e 11 di altezza, ha militato tra le altre nella Stella Rossa di Belgrado, nell’Anadolu Efes e nella nazionale serba, e negli ultimi tempi si è impegnato in attività sociali e politiche, assumendo posizioni critiche verso la dirigenza di Belgrado.