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Il presidente del Venezuela Maduro lancia un appello alla Celac: “Basta con l’interventismo Usa”
Lettera inviata in Colombia ai partecipanti del vertice tra Unione Europea e Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici
In un momento di forte tensione geopolitica, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha scelto di far sentire la sua voce, anche se a distanza. Lo ha fatto attraverso una lettera inviata ai partecipanti del vertice tra Unione Europea e Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), in corso in Colombia, affidata al suo ministro degli Esteri, Yván Gil.
Il messaggio è chiaro e diretto: Maduro chiede un “atto di fermezza” contro quella che definisce la politica “sistematica di intervento” degli Stati Uniti nella regione. Secondo il leader venezuelano, Washington starebbe cercando di imporre una nuova fase di dominio nel continente, rispolverando la vecchia dottrina Monroe, che nel XIX e XX secolo giustificava l’ingerenza americana negli affari latinoamericani.
La lettera arriva in un contesto già delicato. Il vertice è infatti segnato dalle difficoltà dei Paesi partecipanti nel trovare una posizione comune rispetto ai recenti attacchi statunitensi nel Mar dei Caraibi contro presunti trafficanti di droga. Operazioni che, secondo diverse ONG, avrebbero causato almeno 70 morti e che vengono denunciate come “esecuzioni extragiudiziali”.
Maduro non usa mezzi termini: “Quando atti armati e letali si giustificano in nome della sicurezza o della lotta al crimine, si calpesta il diritto internazionale e si viola la vita umana”. Parole forti, che mirano a scuotere le coscienze dei leader latinoamericani e a spingerli verso una presa di posizione netta.
Il presidente venezuelano invita la Celac a proclamare l’America Latina come “zona di pace” e a respingere ogni forma di militarizzazione dei Caraibi. Chiede inoltre che venga avviata un’inchiesta indipendente da parte delle Nazioni Unite per fare luce sulle esecuzioni denunciate.