Esteri
Il mosaico della guerra in Ucraina: nuovi aiuti, colloqui segreti, dichiarazione di pace e 76 droni abbattuti
L’Australia torna a sostenere Kyiv con un pacchetto militare da 95 milioni di dollari e nuove sanzioni contro la “flotta ombra” russa
La guerra in Ucraina continua a intrecciare fronti militari, diplomatici e politici in diverse parti del mondo. Nella notte, Mosca ha rivendicato l’abbattimento di ben 76 droni ucraini sopra le regioni russe, un numero che dà la misura dell’intensità crescente degli scontri e della pressione che Kyiv cerca di esercitare oltre confine. La notizia, diffusa dall’agenzia Tass citando il Ministero della Difesa russo, si inserisce in un quadro di tensione che non accenna a diminuire.
Mentre sul terreno si combatte, dall’altra parte del globo la Australia torna a farsi sentire. Il governo laburista di Canberra ha annunciato un pacchetto di aiuti militari da 95 milioni di dollari australiani, il primo da oltre un anno. Una parte consistente – circa 50 milioni – confluirà nella Priority Ukraine Requirement List, un fondo internazionale che serve a finanziare armamenti di alta priorità per Kyiv: missili a lungo raggio, artiglieria e munizioni. Accanto agli aiuti, arrivano anche nuove sanzioni contro la cosiddetta “flotta ombra” russa, le petroliere fantasma che, con false bandiere e stratagemmi, continuano a esportare greggio aggirando le restrizioni. Secondo le stime, queste navi rappresentano oltre il 60% delle esportazioni marittime di petrolio russo.
Sul fronte diplomatico, la Cina ribadisce la sua posizione. In un incontro con Emmanuel Macron alla Grande Sala del Popolo di Pechino, Xi Jinping ha ripetuto la formula ormai abituale: “Sosteniamo tutti gli sforzi favorevoli alla pace in Ucraina”. Parole che mantengono la linea di equilibrio di Pechino, senza condanne esplicite a Mosca ma con l’intento di presentarsi come attore responsabile. Il vertice con la Francia ha toccato anche altri temi, dal coordinamento strategico alla cooperazione in campo aerospaziale e nucleare, con prospettive di maggiori investimenti cinesi in Europa.
Infine, un tassello che riguarda la diplomazia ucraina: Rustem Umerov, capo dei negoziatori di Kyiv, è atteso a Miami per un incontro con l’imprenditore Steve Witkoff e Jared Kushner. La conferma è arrivata dall’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Olha Stefanishyna. Un appuntamento che mostra come la rete di contatti di Kyiv si estenda anche oltre i canali istituzionali, alla ricerca di sostegno politico ed economico.