L'indagine bis
Caso Garlasco, nuove perizie sulle tracce genetiche trovate sulle unghie di Chiara Poggi
Il profilo genetico compatibile con la famiglia Sempio. La genetista Albani: “Dati suggestivi, non granitici”
Garlasco torna al centro dell’attenzione giudiziaria con la nuova perizia depositata nell’incidente probatorio. Secondo i calcoli biostatistici, il profilo genetico rinvenuto sulle unghie di Chiara Poggi mostra una compatibilità con la linea maschile della famiglia Sempio. Tuttavia, gli esperti sottolineano che non è stato possibile giungere a un esito di identificazione di un singolo soggetto.
https://www.lasicilia.it/news/cronaca/3008321/depositata-la-perizia-del-dna-delle-unghia-di-chiara-poggi-i-sei-punti-contro-sempio-e-il-probabile-movente.html
La genetista Denise Albani, che ha condotto l’analisi, parla di aplotipi “misti parziali”: la quantità e le condizioni del materiale biologico non hanno consentito di ottenere un risultato “certamente affidabile”.
I limiti dell’analisi
La perizia evidenzia come non sia possibile stabilire con rigore scientifico se le tracce di Dna siano state depositate sotto o sopra le unghie della vittima, né da quale dito provengano. Restano ignote anche le modalità di deposizione del materiale biologico: contaminazione ambientale, trasferimento diretto o secondario tramite oggetti. E soprattutto, non è determinabile il momento in cui la deposizione sia avvenuta.
Il contesto internazionale
Albani richiama le attuali conoscenze scientifiche in ambito internazionale: non esistono metodi validati e dati solidi che possano rispondere con certezza alle domande su “come, quando e perché” un materiale biologico venga depositato su una superficie. Le ipotesi di contaminazione o trasferimento restano suggestive, ma non possono essere considerate prove granitiche senza un contesto informativo più ampio.
Un tassello nel processo
La genetista ha lavorato anche sui dati documentali raccolti da De Stefano, perito dell’appello bis su Alberto Stasi. Le nuove analisi, pur introducendo elementi di compatibilità genetica, non forniscono certezze assolute. Un tassello importante, ma non risolutivo, in un caso che da anni divide opinione pubblica e giustizia.

