Riposto
Porto, il molo di sopraflutto rimane pericoloso e l’isola ecologica è ormai una discarica
A quasi nove mesi dalla mareggiata il molo di sopraflutto resta pericolante e l'isola ecologica è una discarica a cielo aperto

Riposto. A quasi nove mesi dalla violenta mareggiata del gennaio scorso, il molo di sopraflutto del porto peschereccio di Riposto versa ancora in condizioni di grave degrado e pericolo. I danni strutturali causati dall'evento meteorologico non sono stati riparati, e l'assenza di interventi sta mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e il decoro dell'area portuale.
Il camminamento pedonale sul molo è stato parzialmente chiuso al pubblico con ordinanza disposta dalla locale Guardia costiera, ma la sicurezza non è garantita. Nel tratto in cui manca una porzione di ringhiera, il forte vento ha danneggiato la transenna di inibizione, rendendola inefficace. Questa situazione espone i fruitori a pericoli di caduta, trasformando una passeggiata in un rischio potenziale.
Tornando alle opere di messa in sicurezza, nonostante la competenza sul bacino portuale sia della Regione, a oggi non si registrano segni tangibili che facciano presagire un imminente avvio dei lavori di ripristino. A completare il quadro di degrado c'è l'area destinata all'isola ecologica del porto. Realizzata con fondi del Gac (Gruppo di Azione Costiera) ma mai entrata in funzione, la struttura è stata ripetutamente trasformata in una mortificante discarica a cielo aperto. L'area ospita un accumulo indiscriminato di rifiuti di varia tipologia, in larga parte cassette del pesce in legno, che produce odori nauseabondi in tutta la zona antistante la piazzola all'ingresso del porto peschereccio. Un poco edificante biglietto da visita.