editoria
Pubblicità sul caso Mondello, Schifani accoglie l'appello dell'Ordine dei giornalisti e stoppa la querela al quotidiano
La questione sollevata dopo l'inserzione sul Giornale di Sicilia con il volto del governatore siciliano e del sindaco di Palermo Roberto Lagalla
Il presidente della Regione Renato Schifani ha accolto l'appello fatto dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia e ritirerà la querela nei confronti di Marco Romano, direttore responsabile del Giornale di Sicilia dopo la pubblicazione a pagina 12 del quotidiano del 2 ottobre della pubblicità sul caso Mondello in cui si leggeva: «Schifani e Lagalla non vedono, non sentono, non parlano». Ad avere commissionato l'inserzione è stato il partito Azione di Carlo Calenda.
«Accolgo l'appello dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia - dice il governatore schifani - e, pur ribadendo che considero l'inserzione pubblicitaria non solo lesiva della mia immagine, ma anche potenzialmente pericolosa perché suscita odio sociale, e che permane quindi l'intenzione di agire nei confronti del committente della stessa, dispongo il ritiro della querela nei confronti del direttore responsabile del Giornale di Sicilia, anche per il consolidato rapporto di stima professionale nei suoi confronti. Resta fermo che, sul piano giuridico - prosegue - sussiste una responsabilità del direttore in termini di culpa in vigilando, tuttavia, nel rispetto del ruolo fondamentale che la stampa svolge nella vita democratica e nella consapevolezza che non vi è alcuna volontà di censura, ritengo opportuno accogliere l'appello dell'Ordine. La libertà di informazione e il pluralismo - conclude Schifani - sono valori irrinunciabili che intendo sempre tutelare, pur nella legittima difesa della mia dignità personale e istituzionale».
Oggetto della pubblicità - in cui compare anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla - è la vicenda legata ai lidi della società Italo Belga di Mondello, al centro di una battaglia del deputato di Controcorrente Ismaele La Vardera, prima per la presenza di tornelli e staccionate non autorizzate e rimosse a seguito dell'intervento della Regione. Negli ultimi giorni la storia è tornata di attualità per la denuncia della presenza tra i dipendenti della società di persone imparentate con condannati per mafia.
La richiesta di Odg Sicilia
«Querelare il direttore del Giornale di Sicilia per i contenuti di un'inserzione pubblicitaria di carattere politico, sebbene dura e provocatoria, è la nuova frontiera dei politici dalla denuncia facile. Francamente, stupisce l'iniziativa giudiziaria del presidente della Regione, Renato Schifani, uomo che conosce le asperità e le sciabolate dello scontro politico a ogni livello. La pubblicità a pagamento di Azione, pubblicata dal quotidiano di via Lincoln nell'edizione di giovedì 2 ottobre, che raffigura i volti del presidente Schifani e del sindaco Roberto Lagalla, fa parte di questo contesto. Peraltro - prosegue la nota - si tratta di una dinamica squisitamente commerciale su cui il direttore può avere una responsabilità tecnica e non politica. Ci auguriamo che il governatore Schifani, che siamo sicuri essere nemico della censura, voglia ritirare la querela e chiediamo per il futuro che i giornalisti vengano lasciati fuori dalle beghe e dai contrasti che animano la vita dei partiti. Cioè la vita della democrazia». La nota inviata dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia porta in calce anche la firma dell'Associazione siciliana della stampa.