lo scenario
Regione, i "franchi tiratori" affossano il Governo all'Ars: accuse a FdI e Schifani minaccia di ritirare la manovra quater
Aria pesante a Sala d'Ercole dove l'indice è puntato, da fonti di palazzo d'Orleans, proprio sui deputati meloniani. Si aprono scenari al momento imprevedibili

In Sicilia si infiamma lo scontro politico in Aula tra il presidente della Regione Renato Schifani e Fratelli d’Italia, con la maggioranza del Centrodestra messa in crisi da una spaccatura interna che rischia di compromettere la manovra quater da 241 milioni di euro.
La giornata di voto all’Assemblea regionale siciliana si è aperta sotto forti tensioni e con un guasto tecnico che ha costretto i parlamentari di maggioranza a spostarsi fisicamente ai banchi di centro e di opposizione per esprimere il loro voto. La manovra quater, composta da 54 articoli e numerosi emendamenti, doveva essere approvata entro la giornata, ma tre tra i primi nove articoli all’esame sono stati clamorosamente bocciati con voto segreto.
Dietro il voltafaccia si celano almeno 17 franchi tiratori del Centrodestra, che hanno votato insieme alle opposizioni di PD e M5S, mettendo in seria difficoltà il governo Schifani. Fonti governative indicano che tra questi figurerebbero parlamentari di Fratelli d’Italia, il cui gruppo all’Ars conta 12 deputati. Il partito di Giorgia Meloni si è già sfilato pochi giorni fa dalla giunta protestando contro la riconferma del dirigente generale della pianificazione strategica della Sanità, mentre ieri si è contestata la nomina del nuovo direttore sanitario dell’Asp di Catania, preferito da Lega, MPA e FI ma osteggiato da FdI.
L’azione di Fratelli d’Italia si configura come un vero e proprio atto di sfida al presidente Schifani, con il risultato di far saltare norme importanti, come quelle per il sistema contabile al Cruel, le piattaforme digitali e i fondi alla Film Commission per il recupero del lungometraggio su Biagio Conte.
A seguito di questo scontro e della bocciatura degli articoli, il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno ha sospeso la seduta e convocato una riunione d’urgenza con i capigruppo di maggioranza per cercare di ricompattare la coalizione e trovare una via d’uscita. Il rischio concreto è che Schifani valuti il ritiro dell’intera manovra quater, un segnale di forte crisi politica interna.
Le opposizioni hanno immediatamente attaccato l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, presente in aula durante la votazione sconfitta, sottolineando l’instabilità del governo e l’incapacità di tenere coesa la maggioranza. Nel frattempo, la spaccatura in Aula testimonia una nuova configurazione di schieramenti che va oltre la tradizionale divisione destra-sinistra, con pezzi di centrodestra spostati di fatto a sinistra nel voto.
Questo scontro interno a Centrodestra, con Fratelli d’Italia protagonista di una mossa di rottura, apre scenari incerti per la governabilità in Sicilia, a pochi mesi da scadenze amministrative cruciali. La sfida ora è se Schifani riuscirà a ricomporre la frattura o se il suo governo pagherà il prezzo di questa nuova crisi politica che mina le basi del suo mandato.