Manovra di variazioni
Ars, il governo continua a cadere sotto i colpi dei franchi tiratori: bocciate altre 4 norme. Ko anche i fondi all'editoria e il south working
Al rientro da una lunga pausa, col voto segreto sono state soppressi altri articoli del disegno di legge. Pausa sospesa per rifare i conti.

Palazzo dei Normanni
Il governo regionale continua a cadere, a Sala d'Ercole, sotto i colpi dell'opposizione e dei franchi tiratori. Dopo la bocciatura di tre articolo sui primi 9 del testo della manovra quater e dopo una pausa nel corso della quale si sono rincorse anche le voci di un ritiro del testo o di uno stralcio di buona parte del ddl, l'aula ha continuato a bocciare, una dopo l'altro, le norme care all'esecutivo. Una di queste, in particolare, al presidente della Regione Renato Schifani, che aveva promesso, dopo lo stop arrivato nell'ultima manovrina, di rilanciare la norma sui finanziamenti all'editoria. Bocciata anche quella, nel pomeriggio, dopo la ripresa dell'Aula. Ma sarebbe stato solo l'inizio. Bocciato, sempre col voto segreto, anche un altro provvedimento molto caro al governo: si tratta di quello sul south working, che prevedeva incentivi per consentire ai siciliani di lavorare dall'isola e "da remoto". Una norma "che non ha nulla a che vedere con una variazione di bilancio", ha protestato il deputato del Pd Antonello Cracolici. Norma difesa fino all'ultimo dall'assessore all'Economia Alessandro Dagnino: "Non fareste un bene ai siciliani", ha detto, prima di chiedere di non usare la richiesta di voto segreto. Richiesta caduta nel vuoto. E così, nuovo ko del governo. Al quale ne sarebbero seguiti altri due: quello sulla norma che prevedeva un finanziamento da 5,4 milioni per il Cefpas e anche una norma di riduzione di spesa.
"Le spaccature nella maggioranza ora sono voragini", ha commentato il capogruppo del M5S Antonio De Luca, dopo la bocciatura, in mattinata, delle norme per il sistema contabile al Cruel, per le piattaforme digitali e i fondi per la film commission per recuperare il lungometraggio su Biagio Conte. Dopo questa bocciatura, il governatore Schifani ha voluto telefonare a don Pino Vitrano, guida della Missione "Speranza e carità", "per esprimergli il mio profondo dispiacere e rammarico – ha detto Schifani - per l'ennesima bocciatura da parte del Parlamento siciliano della norma che avrebbe consentito il finanziamento del film dedicato a fratel Biagio Conte. Ritengo davvero incomprensibile questa mancanza di sensibilità nei confronti di una figura che ha rappresentato un esempio straordinario di altruismo, solidarietà e amore verso i più deboli. Ancora una volta, un voto segreto chiesto dalle opposizioni – ha aggiunto - ha determinato l'esito negativo di un provvedimento che avrebbe avuto un grande valore non solo culturale, ma anche morale, contribuendo a diffondere il messaggio di speranza e di umanità che Biagio Conte ha lasciato in eredità a tutti noi. Un'occasione perduta.":