A Misterbianco
Antimafia e l'agricoltura sociale: una giornata dedicata a Giuseppe Letizia
L’iniziativa, promossa dalla Rete Fattorie Sociali Sicilia – BioAS insieme a numerosi partner, rappresenta un forte segnale di resistenza culturale e sociale contro le mafie
La città di Misterbianco ospiterà il 10 ottobre la prima 1ª Giornata sull’antimafia e l’agricoltura sociale. Un evento che unisce memoria, formazione e impegno civile, dedicata alla memoria di Giuseppe Letizia, il pastorello di appena dodici anni ucciso dalla mafia perché testimone involontario dell’assassinio di Placido Rizzotto. La sua vicenda, drammatica e simbolica, diventa il filo rosso di un’iniziativa che vuole consegnare alle nuove generazioni un’eredità di verità e di coraggio. Un’occasione unica per mettere in rete scuole, istituzioni e realtà del Terzo Settore. Una mattinata di dialogo con gli studenti e un pomeriggio di confronto in un bene confiscato diventano occasione di memoria, impegno civile e progettualità condivisa. L’iniziativa, promossa dalla Rete Fattorie Sociali Sicilia – BioAS insieme a numerosi partner, rappresenta un forte segnale di resistenza culturale e sociale contro le mafie. La mattina nelle scuole: “Lib(r)eri di pensare” Il primo percorso sarà interamente dedicato agli studenti degli istituti comprensivi di Misterbianco. Magistrati, giornalisti, attivisti e scrittori dialogheranno con i ragazzi per raccontare storie e analisi legate al fenomeno mafioso, accompagnati da docenti e amministratori locali che faranno da “traghettatori” di memoria e consapevolezza; con l’obiettivo di stimolare riflessioni, domande e un confronto diretto e di restituire ai giovani la centralità nella costruzione di una cultura antimafiosa. Nel pomeriggio, la Fattoria Sociale “Orti del Mediterraneo” – bene confiscato alla mafia e restituito alla comunità – sarà il cuore pulsante del secondo percorso. Dopo i saluti istituzionali e la restituzione del lavoro svolto dagli studenti, si terranno tre tavoli di confronto. Il primo tavolo sarà dedicato all’analisi dello stato di attuazione della legge 109/1996 sull’uso sociale dei beni confiscati, per riflettere su vincoli e opportunità in relazione all’agricoltura sociale. Il secondo metterà al centro la memoria, con le storie personali e le esperienze che hanno contribuito a costruire percorsi concreti di antimafia sociale. Il terzo tavolo sarà invece più operativo, puntando sulle pratiche di agricoltura sociale come strumenti di inclusione, sviluppo sostenibile e rigenerazione dei territori confiscati alle mafie. Ogni sessione sarà coordinata da giornalisti ed esperti del settore, con il contributo di rappresentanti delle istituzioni, del mondo cooperativo e dell’associazionismo. L’obiettivo non sarà solo quello di analizzare, ma anche di generare proposte condivise e nuove prospettive di impegno. I tre focus, complementari tra loro, offriranno un quadro articolato che unisce normativa, memoria e prassi concreta. Una rete di impegno condiviso. La giornata è promossa dalla Rete Fattorie Sociali Sicilia – BioAS in collaborazione con il Comune di Misterbianco, il Centro Servizi per il Volontariato Etneo, il CESV Messina, il CESVOP di Palermo, il Forum Terzo Settore Sicilia, Libera, Orti del Mediterraneo e numerose altre realtà associative, cooperative e istituzionali che hanno scelto di condividere questo impegno. «Dedicare questa giornata a Giuseppe Letizia – sottolinea Salvo Cacciola, presidente della Rete Fattorie Sociali Sicilia – significa dare voce a un bambino che la mafia ha voluto cancellare, ma che oggi torna simbolicamente a parlare alle nuove generazioni. La sua memoria ci ricorda che l’antimafia sociale non è solo contrasto alla criminalità, ma anche costruzione di comunità solidali, pratiche di giustizia sociale e modelli di sviluppo che restituiscono dignità ai territori». La 1ª Giornata sull’antimafia sociale e l’agricoltura sociale è anche un’occasione di ribadire l’importanza dell’impegno volontario. L’iniziativa è infatti inserita nel percorso della Capitale Italiana del Volontariato 2025 e rappresenta un’occasione unica per mettere insieme istituzioni, scuole, società civile e mondo agricolo sui temi della memoria e dell’impegno condiviso nella convinzione che possano generare comunità sempre più consapevoli e attente ai temi della legalità. «La scelta di dedicare una giornata all’antimafia sociale e all’agricoltura sociale, nel ricordo di Giuseppe Letizia – sottolinea il presidente del Csve Salvo Raffa - rappresenta un momento di grande valore civile e comunitario. Come Centro di Servizio per il Volontariato Etneo siamo convinti che la legalità non possa essere un concetto astratto, ma debba tradursi in pratiche concrete, capaci di generare inclusione, lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile.