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Riforma della giustizia
Al Senato l'Aula si infiamma con l'intervento di Scarpinato: «Berlusconi, Dell’Utri e altri condannati perchè colpevoli, no vittime»
L'ex magistrato ha dichiarato il voto contrario del M5S sulla separazione delle carriere
Clima teso al Senato per il voto sulla riforma della giustizia. L’aula del Senato si è infiammata, in particolare, durante l’intervento di Roberto Scarpinato che ha dichiarato il voto contrario del M5S sulle separazione delle carriere.
«Ci sono italiani anche di destra – ha detto Scarpinato – che non se la bevono che Berlusconi, Dell’Utri, Cosentino, D’Alì, Formigoni sono stati vittime di persecuzione dei magistrati. La maggioranza degli italiani sa bene che sono stati condannati perché esistevano le prove per la loro colpevolezza, quindi non è disposta a consegnare un’Italia che non sa autoregolarsi ma continua a celebrare come vittime uomini che in realtà sono simboli corrotti e collusi con le mafie».
È partita la contestazione dai banchi di Forza Italia, con il presidente Ignazio La Russa costretto a richiamare alcuni senatori a partire dalla vicepresidente Licia Ronzulli. Si sono levate grida e «buu» contro Scarpinato, a sua volta sostenuto dagli applausi dei senatori del suo gruppo.
Scarpinato ha poi sforato i dieci minuti dell’intervento e dai banchi del centrodestra diversi senatori hanno gridato «basta», facendo però arrabbiare La Russa che ha rintuzzato: «I tempi dell’intervento li decido io».
Il dibattito in corso ha registrato l’astensione di Italia Viva. “Ci asteniamo perché c’è un tema grande come una casa di metodo prima che di merito. Per la prima volta nella storia costituzionale si è approvata una riforma costituzionale come fosse un decreto, un Milleproroghe. Non era mai accaduto che per una riforma costituzionale non fosse permesso al potere legislativo di sindacare le proposte del potere esecutivo”, ha detto Matteo Renzi al Senato sulla separazione delle carriere.
