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la decisione

I due assessori della Dc fuori dalla giunta regionale. Schifani: «Fino a quando il quadro giudiziario non sarà chiarito»

Al termine della giunta il governatore ufficializza la scelta di mettere alla porta Nuccia Albano e Andrea Messina, alla luce delle indagini che hanno travolto Totò Cuffaro

Salvo Catalano

10 Novembre 2025, 15:36

23:17

schifani cuffaro dc

«Fino a quando il quadro giudiziario non sarà pienamente chiarito, ritengo non sussistano le condizioni affinché gli assessori regionali espressione della Nuova Democrazia Cristiana possano continuare a svolgere il proprio incarico all’interno della Giunta regionale». Renato Schifani ufficializza la decisione che era già nell’aria da 48 ore. Fuori dall’esecutivo regionale i due assessori Dc Nuccia Albano, alla Famiglia, e Andrea Messina, agli Enti locali.

«Alla luce del quadro delle indagini che sta emergendo riguardanti l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro - afferma Schifani - ritengo doveroso riaffermare la necessità che il governo regionale operi nel segno della massima trasparenza, del rigore e della correttezza istituzionale, principi che rappresentano il fondamento stesso della buona amministrazione».

L’annuncio arriva al termine di una riunione di giunta molto breve, in cui Schifani in realtà non avrebbe affrontato i temi politici, poi discussi in colloqui privati con i due assessori. «La nostra - dice il presidente - vuole essere una decisione improntata al senso di responsabilità, alla tutela della credibilità dell’istituzione e al rispetto dei siciliani, che confidano in un’amministrazione trasparente e coerente con i valori di correttezza e rigore che devono sempre ispirare l’azione pubblica. Questi valori costituiscono il cardine etico e politico su cui si regge il fondamento della mia azione politica per rappresentare l’interesse collettivo con autorevolezza e trasparenza».

Schifani terrà per sé le deleghe di Albano e Messina «a tempo indeterminato». Nessun rimpasto di giunta quindi, almeno per il momento, come invece aveva richiesto qualche alleato. Primo tra tutti, Raffaele Lombardo, dalle pagine di questo giornale. La breve giunta si è chiusa con «le comunicazioni del presidente». Stando a quanto filtra, quando il segretario ha annunciato che era arrivato proprio il momento tanto atteso, tra gli assessori presenti è calato il silenzio. Ma Schifani si sarebbe limitato ad alzarsi e ad uscire. Successivamente ha affrontato lo scottante tema direttamente con i due assessori. 

«Non si tratta - aggiunge Schifani - di una decisione di parte, né di un giudizio sulle persone, alle quali va il mio personale ringraziamento per l’impegno, la dedizione e il contributo offerto finora, ma di un atto di responsabilità politica e morale. In momenti come questo, chi ha l’onore e la responsabilità di rappresentare i cittadini deve saper anteporre il bene collettivo e la credibilità delle istituzioni a ogni altra considerazione».

«Ringrazio i parlamentari della Nuova Democrazia Cristiana per la loro consolidata lealtà politica e parlamentare - conclude - ed auspico che essi continuino a sostenere i provvedimenti dell’esecutivo regionale, nell’interesse superiore della Sicilia e dei cittadini che rappresentiamo, nella convinzione che la responsabilità e la coesione istituzionale debbano prevalere su ogni altra considerazione. Solo così sarà possibile proseguire nel lavoro di governo con la necessaria serenità, chiarezza e coerenza rispetto ai valori di legalità e buon governo che tutti siamo chiamati a difendere». 

Albano, da oggi ex assessora alla Famiglia, è nella posizione più delicata. Non è indagata, ma sono invece pienamente coinvolti nell'inchiesta della Procura di Palermo il suo capo della segreteria particolare Vito Raso e la dirigente generale alla Famiglia Maria Letizia Di Liberti, sospesa pochi giorni fa da Schifani. Secondo gli inquirenti, l'assessorato alla Famiglia era diventato il quartier generale della Dc. Alcuni bandi del dipartimento arrivavano a Cuffaro prima della pubblicazione ufficiale e distribuiti agli amici del leader democristiano. 

Al di là dei temi politici, la giunta ha affrontato la proposta di proroga dello stato di crisi e di emergenza regionale per l'evento del 10 dicembre 2024 a Caltanissetta; la modifica delle basi giuridiche relative alla promozione di investimenti per lo sviluppo e la fabbricazione delle tecnologie digitali, delle innovazioni, delle tecnologie deep tech e delle biotecnologie e sviluppo e fabbricazione di tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse; l'aggiornamento del piano energetico regionale ambientale