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L'inchiesta di Palermo sulla Sanità, Romano scrive alla Camera: «Date le mie chat ai pm»
La richiesta nasce dal fatto che per i parlamentari non possono essere utilizzate intercettazioni telefoniche se non autorizzate preventivamente della Camera d'appartenenza
In una lettera indirizzata al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, Francesco Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati e presidente della Commissione parlamentare per la Semplificazione – tra i 18 indagati a Palermo nell’inchiesta per corruzione, associazione per delinquere e turbata libertà degli incanti – chiede che la Giunta per le Autorizzazioni procedere disponga «l’estrazione di una copia forense delle chat» intercorse tra lui e «i coindagati Salvatore Cuffaro, Ferdinando Aiello, Sergio Mazzola e Alessandro Maria Caltagirone» via WhatsApp, «al fine di consentire agli inquirenti di averne la piena disponibilità».
Per tutti gli indagati la Procura ha sollecitato la misura degli arresti domiciliari. Si attende ora la decisione del Gip. L’iniziativa di Romano è motivata dal regime di garanzia previsto per i parlamentari, per i quali le intercettazioni telefoniche sono utilizzabili solo se previamente autorizzate dalla Camera di appartenenza.
Romano, nei giorni scorsi, è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari (Gip), che dovrà decidere se accogliere la richiesta di arresti domiciliari e, nel suo caso, se autorizzare il Parlamento a procedere penalmente contro di lui, essendo parlamentare.
Secondo i magistrati, Romano sarebbe coinvolto in un presunto sistema di relazioni e scambi di favori che avrebbero pilotato gare d’appalto nella sanità. Le accuse a suo carico includono associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta.
In particolare, un’attenzione particolare è posta su una gara bandita dall’ASP di Siracusa e su un concorso per operatori socio-sanitari all’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo. Romano, assieme a funzionari pubblici e imprenditori, avrebbe favorito l’assegnazione dell’appalto alla società Dussmann Service, in cambio di vantaggi per suoi referenti.