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LA NORMA

Meno tasse per chi sposta la residenza in Sicilia: così la Regione cerca di attrarre “cervelli” nell'Isola

In commissione bilancio approvati diversi emendamenti, tra cui uno che prevede incentivi per stimolare il rientro dei laureati fuggiti all’estero, implementare il lavoro agile e agevolare il sistema immobiliare

Accursio Sabella

03 Dicembre 2025, 20:47

20:50

Meno tasse per chi sposta la residenza in Sicilia: così la Regione cerca di attrarre “cervelli” nell'Isola

Dall'attrazione in Sicilia di nuovi residenti alle misure per contrastare l'effetto dei dazi. Nelle ore caldissime della mozione di sfiducia, la Finanziaria regionale compiva passi decisivi verso l'Aula. In commissione bilancio, infatti, sono passati diversi emendamenti, tra cui gli aggiuntivi presentati dal governo.

Tra questi, una norma che sta particolarmente a cuore all'assessore regionale all'Economia Alessandro Dagnino. Prevede, in sostanza, incentivi per spingere cittadini stranieri o per gli italiani che vivono all'estero a prendere la propria residenza in Sicilia, al fine di contrastare lo spopolamento, favorire l'insediamento di nuovi nuclei familiari, attrarre capitale umano e stimolare il mercato immobiliare regionale. Le somme stanziate, che saranno inizialmente di 5 milioni per il 2027 e poi saliranno negli anni successivi, verranno destinate a chi trasferirà la propria residenza, mantenendola almeno per due anni, insieme all'acquisto di un immobile nel territorio siciliano. La misura prevede il rimborso pari alla metà dell'Irpef che sarà versata a seguito del trasferimento e la cifra massima concedibile è di 100mila euro. Il contributo viene aumentato dal 50 al 60 per cento nei casi in cui il trasferimento avvenga in un Comune con popolazione inferiore ai 5mila abitanti.

L'articolo prevede anche l'istituzione della Consulta dei siciliani all’estero. Una norma che ha ricevuto anche il plauso di Vincenzo Arcobelli, rappresentante della comunità siciliana in Nord America e componente del Consiglio Generale degli italiani all’Estero: «Un provvedimento – ha detto - che rappresenta positività e lungimiranza. L’istituzione della Consulta è altrettanto importante: dopo anni di attesa, abbiamo finalmente un organismo ufficiale che possa dare voce e rappresentanza istituzionale ai milioni di siciliani nel mondo».

Stanziati poi 10 milioni per fare fronte ai dazi. Finanzieranno l'abbattimento degli interessi sui mutui erogati da banche e intermediari finanziari alle micro imprese e Pmi con un'unità produttiva nel territorio della Regione. I mutui devono essere stati accesi dal primo luglio 2025 per programmi di investimento o per fabbisogno finanziario circolante. Previsto anche l'abbattimento dei costi di trasporto merci a carico delle imprese siciliane.

Via libera anche a un milione per iniziative contro il disagio sociale in partenariato pubblico privato, un milione per la progettazione del nuovo centro convegnistico “Le Ciminiere di Catania”, un milione per i ristori ai negozi in aree ad alta valenza turistica che sono interessati da cantieri, 10 milioni alla Crias (5 per le imprese artigiane e 5 per le imprese agricole), 10 milioni per i danni da peronospora al settore vitivinivolo.

Passano alcune norme frutto di un vertice di maggioranza di pochi giorni fa. Tra queste, la stabilizzazione del personale per le campagne di meccanizzazione Esa (2,8 milioni), le assicurazioni per il rischio in agricoltura (4 milioni), 5 milioni per l’abbattimento degli interessi sui mutui per la ristrutturazione nei centri storici, da parte di giovani coppie e per interventi di efficientamento energetico delle case. Passano anche l'emendamento da 200 mila euro per gli ecomusei (voluto dal capogruppo di Fdi, Giorgio Assenza), 200 mila euro per la street art (voluto dal Pd) e un milione per l'anno europeo dei Normanni.