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In un sito per adulti le foto fake create con l'IA di Francesca Barra, lei denuncia: «Lo faccio anche per chi non può difendersi»

Le immagini contraffatte della giornalista sul web. Indignazione e solidarietà bipartisan

Fabio Russello

27 Ottobre 2025, 13:10

In un sito per adulti le foto fake create con l'IA di Francesca Barra, lei denuncia:  «Lo faccio anche per chi non può difendersi»

Francesca Barra

La giornalista e scrittrice Francesca Barra ha denunciato sui social la diffusione online di immagini intime false, realizzate con l’intelligenza artificiale e pubblicate su un sito per adulti a suo nome. “Ho scoperto ieri che su un sito per adulti circolano immagini di me nuda, generate con l’intelligenza artificiale. Non sono io, ma qualcuno ha deciso di costruire quella menzogna per ottenere attenzione e insinuare il dubbio che potessi essermi mostrata in quel modo”, ha scritto.

Barra ha raccontato di aver immediatamente pensato ai propri figli, provando “imbarazzo e paura per ciò che avrebbero potuto sentire o leggere, se quelle immagini fossero finite nelle mani sbagliate”. E ha aggiunto: “Non è arte, non è una scelta personale, quindi ovviamente creata per suscitare morbosità pericolose perché basate sull’alterazione della realtà senza consenso della diretta interessata”.

Allargando lo sguardo oltre la propria esperienza, la giornalista ha richiamato l’attenzione sul fenomeno delle violenze digitali che colpiscono molte ragazze e ragazzi: “E ho pensato alle figlie e ai figli di tutti, alle ragazze che subiscono la stessa violenza digitale e che forse non hanno i miei stessi strumenti per difendersi o la mia forza per reagire. È una violenza e un abuso che marchia la dignità, la reputazione, la fiducia. Un furto dell’immagine, del corpo, della libertà di essere viste come si è — non come un algoritmo o una mente malintenzionata decide di rappresentarci.

Le tecnologie dovrebbero essere strumenti di progresso, non di sopraffazione. E invece, troppo spesso, diventano armi: di manipolazione, di vergogna, di distruzione dell’identità”. Barra ha poi richiamato il profilo penale di condotte come la creazione, la condivisione o l’ospitalità di tali contenuti: “Chi crea, diffonde o ospita questo materiale commette un reato, ma troppo spesso le leggi, la rete e le piattaforme arrivano dopo”.

E ha ricordato di aver recentemente discusso una tesi in criminologia sul cyberbullismo, con l’obiettivo di contribuire, anche con competenze specifiche, alla prevenzione e alla sensibilizzazione di famiglie e studenti: “Il mio assunto è che il cyberbullismo non è un problema fra ragazzi, ma uno specchio delle nostre fragilità collettive e infatti eccoci qui a dare, come sempre, il pessimo esempio. Questa non è solo la mia storia, ma il preludio di un pericolo che riguarda tutti. Nessuna donna, nessuna ragazza dovrebbe trovarsi di fronte a un corpo inventato e sentirsi ferita due volte: nell’immagine e con l’impunità”.