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L'EVENTO

Da Eva Herzigova a Luisa Ranieri, ecco le foto del calendario Pirelli: su The Cal donne con una storia vera

La sfida dell’edizione 2026, svelata durante uno show alla Municipal House di Praga, è l’equilibrio tra natura e tecnica

Alfredo Zermo

14 Novembre 2025, 15:29

Da Eva Herzigova a Luisa Ranieri, ecco le foto del calendario Pirelli: su The Call donne con una storia vera

Il Calendario Pirelli, raccolta iconica di immagini firmate da autori di prestigio e destinata a una cerchia ristretta di destinatari — non in commercio ma ambita dai collezionisti — ogni anno si rigenera offrendo una lettura del proprio tempo.

La sua storia, lunga ormai 52 anni, ha attraversato gli sguardi di Richard Avedon e Peter Lindbergh, Bruce Weber e Mario Testino, Annie Leibovitz e Steve McCurry, Karl Lagerfeld e Tim Walker, per citare solo alcuni protagonisti.

L’edizione 2026 è “magica come Praga”, afferma Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli, presentando in un albergo affacciato sulla Moldava, ai piedi del Ponte Carlo, il nuovo progetto affidato al fotografo e regista norvegese Sølve Sundsbø.

La magia, in effetti, c’è: l’autore ha messo in relazione l’essere umano con gli elementi naturaliterra, aria, fuoco e acqua — interpretati simbolicamente dalle protagoniste di The Cal e ricreati interamente in studio tra Londra e New York.

«La tecnologia, l’intelligenza artificiale, il 3D — avverte Sundsbø — sono strumenti, tools come si dice ora, è come li usi per arrivare all’essenza intangibile di energia, luce, vento, etere».

La sfida dell’edizione 2026, svelata durante un evento alla Municipal House della città di Kafka, spettacolare sala da concerti in stile liberty (assente Isabella Rossellini, premiata a Stoccolma), è l’equilibrio tra natura e tecnica: «Una sorta di linea tra l’origine e il futuro, un riappropriarsi del legame con la terra senza dimenticare in che mondo siamo», sottolinea il fotografo.

«Ed è proprio questo che ci è sembrato il progetto più interessante proposto — dice Tronchetti Provera —: il calendario è una espressione artistica e il messaggio, se c’è, viene dopo. La scelta del cast ci è piaciuta particolarmente: 22 donne mature con storie piene, forti».

È il cast, infatti, a marcare il tempo oltre la bellezza dell’immagine. Qualcuno ha ironizzato definendolo «il calendario delle milf», ma l’intento è proprio quello di scardinare pregiudizi.

Dalla scozzese Tilda Swinton alla britannica Gwendoline Christie (Il Trono di Spade), da Isabella Rossellini alla campionessa statunitense Venus Williams, dall’icona ceca degli anni Novanta Eva Herzigová alla nostra Luisa Ranieri, fino alla modella russa Irina Shayk — per citarne alcune — si tratta di professioniste non più giovanissime: dai poco meno di 40 anni della cantautrice FKA twigs ai 73 della Rossellini.

Un dettaglio non marginale per un oggetto che, pur non destinato alle carrozzerie, conserva il fascino del nudo come tema richiesto. «Il politicamente corretto in fatto di sesso non penso che escluda le nudità ma è piuttosto un equilibrio di poteri, tra il fotografo e la modella, è l’approccio che è cambiato ormai».

Ciascuna, naturalmente, porta motivazioni personali. «È una specie di allenamento per me che a gennaio torno sui campi, ogni palla è da conquistare, anche per queste foto ho avuto l’approccio della competizione», racconta Venus Williams.

Luisa Ranieri, chiamata a incarnare l’aria, si è sentita a proprio agio: «Posso essere un venticello dolce e accogliente, caldo estivo così come posso essere una tempesta».

Sulle donne mature soffia davvero un vento nuovo? «Assolutamente sì — risponde Eva Herzigová, 52 anni e tre figli, che trent’anni fa posava per il suo primo The Cal — ed è stato questo a farmi accettare, ritenendolo un progetto molto attuale. All’inizio non ci credevo che mi volessero di nuovo, ma penso proprio che la moda stia facendo passi avanti: qui ci sono persone ambiziose, talentuose, con famiglia e non ragazze acerbe e bellissime».

Vigilia dei 40 per Irina Shayk: «Non sono i nuovi 20?», scherza, tenendo per sé un “dream project” molto ambizioso verso cui orientare il futuro. «Da tempo speravo di essere chiamata per il calendario, che è una specie di traguardo per una modella, ed è favoloso che quest’anno celebri la bellezza interiore più che esteriore delle donne, l’empowerment femminile».

Un’edizione contro l’ageismo, gli stereotipi e le discriminazioni legate all’età può sembrare un carico impegnativo, ma Sundsbø non nasconde l’orizzonte: “la mia speranza è che sia rivoluzionario”.