Il Donbass, la Crimea, l'Ue e la Nato: cosa c'è nel Piano di pace Usa (che piace solo a Putin)
Cancellerie europee spiazzate da un accordo che di fatto taglia fuori Bruxelles e Kiev dalle scelte sull'assetto dell'Ucraina post guerra
Un pacchetto in 28 punti che spazia dalle urne a Kiev entro tre mesi alle garanzie di sicurezza modellate sull’articolo 5 dell’Alleanza atlantica, passando per lo “scudo” di caccia europei basati in Polonia pronti a decollare in caso di violazioni. Ecco i cardini del piano statunitense.
Obiettivo politico-territoriale
“Tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno considerate risolte”: è la finalità dichiarata del possibile accordo. La sovranità dell'Ucraina viene riaffermata, ma il testo indica con chiarezza che le regioni di Donetsk e Luhansk, nel Donbass, e la Crimea annessa nel 2014 saranno “riconosciute come russe”. Mosca, inoltre, otterrebbe ulteriori porzioni di territorio attualmente sotto controllo di Kiev.
Sicurezza e architettura strategica
- Previsto un patto complessivo di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa: Mosca si impegnerebbe a non invadere i Paesi vicini e la Nato a non espandersi ulteriormente. Washington propone di riattivare un canale di dialogo Russia‑Nato, con mediazione statunitense.
- A Kiev verrebbero garantite tutele “affidabili”: pur con Forze armate ridotte a 600 mila effettivi, l'Ucraina beneficerebbe di una protezione aerea con il dispiegamento di caccia europei di base in Polonia, pronti al decollo in caso di violazioni.
- È delineata anche una garanzia di sicurezza modellata sull’articolo 5 della Nato: gli alleati statunitensi ed europei tratterebbero un attacco all’Ucraina come un’aggressione alla “comunità transatlantica”.
Nato, Ue ed elezioni
- Kiev si impegnerebbe a inserire in Costituzione la rinuncia all’adesione alla Nato; parallelamente, l’Alleanza modificherebbe i propri statuti per escludere in via permanente l’ingresso dell’Ucraina.
- Resta aperto invece il percorso europeo: proseguimento del cammino verso l’Ue e accesso preferenziale al mercato dei 27.
- Fissato in 100 giorni il termine per indire le elezioni in Ucraina.
Ricostruzione e fondi
- Il piano contempla un poderoso pacchetto globale per la ricostruzione: tra le proposte, la nascita di un Fondo di sviluppo per investire nei settori a più rapida crescita.
- Gli Stati Uniti collaborerebbero con Kiev per ricostruire, ammodernare e gestire congiuntamente le infrastrutture del gas.
- Previsti 100 miliardi di dollari derivanti da asset russi congelati, con Washington che riceverebbe il 50% dei profitti dell’iniziativa; l’Europa aggiungerebbe altri 100 miliardi. La parte residua dei fondi russi congelati confluirà in un accordo separato tra Usa e Russia.
- Sforzi congiunti per la riqualificazione delle aree colpite dalla guerra, con la Banca Mondiale incaricata di predisporre un pacchetto finanziario accelerato.
Russia ed economia globale
- La Federazione russa verrebbe gradualmente reintegrata nell’economia mondiale, tramite la revoca delle sanzioni da negoziare in fasi successive e caso per caso.
- Mosca sarebbe invitata a rientrare nel G8.
Capitolo nucleare
- Stati Uniti e Russia concorderebbero l’estensione dei trattati su non proliferazione e controllo degli armamenti, incluso il Trattato Start I.
- L’Ucraina confermerebbe lo status di Stato non nucleare.
- La centrale di Zaporizhzhia passerebbe sotto la supervisione dell’Aiea, con l’elettricità prodotta ripartita equamente tra Russia e Ucraina.
